L'uso degli hashtags ed i diritti di marchio del CIO.

Il Comitato Olimpico Americano  (USCO) sta cercando di prevenire ad alcune aziende l’utilizzo degli hashtag ufficiali, come #TeamUSA e # Rio2016 su Twitter.Nelle ultime settimane, l'USOC ha inviato alcune lettere ad aziende sponsor di atleti (che non sono sponsor ufficiali dei giochi), contestando la violazione dei diritti di marchio di proprietà del USCO per il solo fatto di far riferimento a #Rio2016.
In una di queste lettere, scritte dall’USOC, si afferma: “le aziende non possono postare commenti sui  Giochi tramite i loro account social media aziendali. Questa restrizione include l'uso di marchi di proprietà dell’USOC “# Rio2016” e “#TeamUSA”.


L'approccio (alquanto rigido) mira a proteggere sponsor - come Coca Cola, McDonald, GE, P & G, Visa e Samsung - che hanno investito rilevanti somme per farsi accreditare come sponsor ufficiali della nota manifestazione sportiva. 


Negli Stati Uniti è possibile depositare un hashtag come marchio d’impresa sin dal 2013 ma l’applicazione del diritto dei marchi a tali segni distintivi può in alcuni casi rivelarsi poco efficace  per proteggere un segno distintivo contrassegnato dal segno del “cancelletto”.


Infatti violazione di un marchio si verifica quando una parte utilizza un marchio allo scopo di confondere il pubblico in relazione all’origina di un prodotto o di un servizio commercializzato.

Tuttavia, non è detto che ogni volta che si utilizza un hashtag ciò avvenga con il preciso scopo di distinguere un prodotto o un servizio da quello di un concorrente. Infatti ciò può avvenire al solo scopo di effettuare delle dichiarazioni all’interno di un forum. Del resto in quale altro modo si può indicare che si sta parlando delle Olimpiadi di Rio del 2016 senza scrivere # Rio2016?